La tempesta perfetta sul settore dei cavi e’ purtroppo realta’

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Quali sono le conseguenze del caro energia e dell’aumento dei prezzi delle materie prime sul settore dei cavi? Ecco i drammatici dati presentati da Prysmian.

Quello che l’economia sta subendo negli ultimi mesi è sotto gli occhi di tutti e, purtroppo, il settore dei cavi non è diverso da tutti gli altri.

Negli ultimi mesi è lampante l’aumento generalizzato dei prezzi dell’energia che ha coinvolto soprattutto il gas naturale (+30% nel secondo trimestre 2021) e il petrolio (+200% rispetto alla primavera 2020).

Questi importanti rincari hanno colpito inevitabilmente e duramente le aziende produttrici con forti ripercussioni su tutta la filiera.

In particolare il settore manifatturiero è uno di quelli più colpiti e oggi è costretto a gestire le conseguenze del caro energia e fare i conti con il notevole aumento dei costi delle materie prime e dei beni di consumo che esso comporta. Una situazione che ha i propri effetti anche sui settori in cui Coel Distribution opera quotidianamente e riguarda numerosi prodotti all’interno del nostro portafoglio.

Un’impennata imprevedibile che ha reso impossibile agire in modo proattivo e che costringe tutta la filiera ad aumentare i prezzi di listino di beni e servizi, con conseguenze importanti sui prezzi di vendita a fornitori e clienti finali.

Per chiarire maggiormente il fenomeno mondiale, Carlo Scarlata, CCO di Prysmian Italia e Presidente di ANIE Aice (Associazione Italiana Industrie Cavi e Conduttori elettrici) ha sottolineato gli effetti preoccupanti della situazione attuale sul settore dei cavi: “La carenza di materie prime, l’aumento del loro prezzo e l’esplosione dei prezzi dell’energia stanno causando problemi negli approvvigionamenti, che assumono oggi proporzioni drammatiche. Nel corso del 2021 il costo energetico per i produttori si è più che triplicato, con particolare intensità dopo agosto, con un impatto sui costi di produzione che varia dal 5% al 20% a seconda del tipo di prodotto”.

“Questa situazione è unica e particolare”, continua Scarlata, “perché non avevamo mai assistito alla convergenza di tanti fattori concomitanti come l’incremento delle quotazioni dei metalli (ad esempio, il costo del rame è passato da 3 euro al Kg, a 6/7 euro Kg, a oggi a 9 euro kg) e delle altre materie prime e la contemporanea difficile reperibilità dei prodotti. Tutto ciò potrebbe avere degli impatti devastanti sulle nostre imprese con ricadute anche sui prezzi di vendita del cavo come prodotto finito. E’ per questo che chiediamo comprensione da parte di tutti gli attori della filiera (clienti e fornitori) perché collaborino a mantenere in salute un comparto già messo a dura prova in questi anni”.

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