Cabling made in china: la nuova prospettiva da conoscere

Nexconec Coel Distribution cabling made in china

Oltre gli stereotipi, abbiamo indagato da vicino una realtà made in china del mondo del cabling rame e fibra. Ecco la nostra intervista a Nexconec.

Abbiamo deciso di inaugurare la nostra prima live del 2022 del Coel Competence Center con un argomento di grande attualità: il cabling made in china.

Abbiamo intervistato Alexandre Serafini, fondatore e sales director di un’azienda produttrice cinese: la Nexconec, focalizzata su soluzioni di cabling e connettività rame e fibra per il mondo telco, data center, fttx, industries. Alexandre ci ha svelato i “dietro le quinte” della sua azienda.

In questa chiaccherata, abbiamo guardato oltre gli stereotipi, indagando da vicino una realtà made in china e i suoi prodotti di cablaggio chiedendo direttamente al produttore. Grazie alla sua esperienza personale professionale, Alexandre ci ha offerto un fantastico punto di vista sulla sua esperienza cinese e sul cabling made in china. Un’opportunità unica per avere un punto di vista più approfondito sull’argomento. Buona lettura!

INTERVISTA AD ALEXANDRE SERAFINI, FOUNDER E SALES DIRECTOR DI NEXCONEC

Come mai hai deciso di fondare la tua azienda di produzione in Cina?

Io e i miei soci ci trovavamo già in Cina quando abbiamo deciso di aprire la Nexconec. Eravamo già tutti nel settore e, quando abbiamo aperto l’azienda, l’idea era di continuare a servire i nostri clienti con tre condizioni principali.

Avere prodotti e soluzioni di alta qualità, essere flessibili, essere veloci nei tempi di produzione e fare internamente tutta l’ingegneria dei nostri prodotti partendo da un’idea e da un’esigenza del cliente fino ad arrivare alla realizzazione e vendita del prodotto finale.

Sviluppiamo tutto noi in casa, dall’inizio alla fine. Per noi e per altri del nostro settore, essere in Cina permette di produrre molto velocemente visto che tutta la supply chain di materie prime è proprio qui. Sono molto pochi i componenti che mancano e che dobbiamo importare.

Visto che sei dentro l’industria del cabling cinese ormai da un po’ di anni, come definiresti il cabling made in china?

Nel cabling come in tanti altri settori c’è chi produce a basso costo andando al risparmio e poi c’è chi fa un ottimo lavoro. Quasi tutti i grandi operatori del nostro settore hanno un sito di produzione in Cina e chi non ce l’ha fa molto spesso fabbricare qui sotto contratto OEM. Quindi per me la Cina ha tanto knowledge nella produzione di cablaggio.

Noi di Nexconec produciamo in Cina ma poi ci rivolgiamo al mercato estero. Abbiamo quindi la rapidità d’esecuzione e l’agilità della supply chain cinese ma al contempo rispettiamo tutti gli esigenti livelli di standard del mercato estero: l’ISO 9001, l’ISO 14001, l’ISO 45001. Per esempio come prodotti abbiamo cavi certificati alle ultime norme CPR per rispettare tutte le leggi europee.

Ci dici quindi che nel made in china esiste anche la qualità. Il bello e il brutto, il buono e cattivo come in ogni settore e in ogni paese. Spesso però noi come persone e consumatori partiamo con degli stereotipi. Hai mai percepito degli stereotipi sul tuo brand e sul made in china?

La Cina si è guadagnata un po’ questa reputazione che ovviamente non facilita il mio lavoro. Sul made in china una volta sì, ho risentito di alcuni stereotipi.

Nel 2019 ero al Data Center Web di Parigi e stavo parlando con un signore da una ventina di minuti. Era davvero interessato alle nostre soluzioni. Dopo una lunga chiaccherata mi chiede dove fabbrichiamo e io tranquillamente gli rispondo che produciamo in Cina. Lui ha guardato e ha fatto quasi un salto indietro dallo spavento. Gli ho chiesto se ci fosse qualche problema e lui mi ha risposto che assolutamente non lavorava con i cinesi. Gli ho quindi chiesto dove abitualmente comprasse il materiale. Mi ha detto il nome di un grosso rivenditore francese che ovviamente si rifornisce a sua volta in Cina. Un vero controsenso.

Invece sul mio brand ti direi di no, non ho risentito di particolari stereotipi. Chi lavora con noi, come la Coel Distribution, ci conosce bene. Molto spesso i nostri partner ci vengono a visitare e provano in anticipo i nostri prodotti. Costruiamo un vero e proprio rapporto di fiducia anche in anni di relazione per poter collaborare insieme con successo.

Visto che voi studiate e fate in casa i vostri prodotti, come Nexconec qual è uno dei vostri prodotti più interessanti dal punto di vista ingegneristico?

Alla Nexconec facciamo tantissimi prodotti fuori catalogo su misura per i clienti ma per farti un esempio ti propongo una soluzione che abbiamo a catalogo per il mondo data center, l’NGX.

L’NGX è un cassetto ottico ad alta densità a 144/288 fibre totalmente modulare. Su questa soluzione abbiamo già un brevetto e ne abbiamo un altro in corso per un ulteriore modulo. La particolarità della soluzione NGX è che è un cassetto ottico aperto a differenza degli altri competitor. Questa idea ci è venuta per rendere più semplici e veloci tutti gli interventi di upgrade e di manutenzioni successivi all’installazione.

Infatti di solito fare questo tipo di attività a rete già fatta può essere un’operazioni chirurgica. Bisogna stare attenti a cosa si tocca e molti movimenti possono essere impediti.

Il nostro cassetto ottico NGX è stato sviluppato in modo tale che ogni modulo sia completamente indipendente l’uno dell’altro. Ognuno è autonomo e può essere sfilato sia da davanti che da dietro. Hanno un sistema di chiusura a sè stante con la propria chiavetta sul chassis 19 pollici. La comodità è che si può lavorare sui singoli moduli, anche estraendoli per fare un upgrade o un mantenimento senza disturbare gli altri in azione.

In più, l’NGX ha proprietà anti-polvere e laser proof per garantire una continua prestazione ad alto livello. Può anche essere una soluzione ibrida con porte sia fibra che rame (link alla brochure).

E’ un prodotto molto flessibile e personalizzabile, giusto?

Giusto, è proprio questa l’essenza del prodotto perché oltre alla densità, che è molto alta, spesso i nostri competitor offrono pochi metodi di connessione mentre nell’NGX si può decidere un tipo di connessione o anche 2/3 ma senza perdere la densità. Si possono combinare tra di loro tanti moduli diversi in un unico cassetto ottico. Insomma, le possibilità sono infinite in base alle necessità del cliente.

A completamento di questa soluzione siamo poi in grado di fornire un vero e proprio pacchetto completo per costruire la propria soluzione finale: le bretelle ottiche, i cavi MTP/MPO, i cavi LC/LC così come tutte le patch cord, i trunk ottici e così via. Facciamo tutto noi sulla richiesta del cliente in una soluzione super modulabile.

Chiudiamo con una notizia di cronaca, recentemente l’Unione Europea ha imposto dei dazi fino addirittura al 44% sull’importazione in Europa di fibra ottica cinese, cosa ne pensi? 

L’Europa sta facendo quello che già fanno tantissimi Paesi nel mondo. Io sono nel mondo della fibra ottica dal 2012 e già da allora Paesi come Africa o Latino America avevano dazi sul made in china. Se ne è parlato anche poco tempo fa quando Donald Trump li ha imposti sull’importazione negli Stati Uniti. In generale non è una novità, ovviamente a livello europeo sì. Personalmente non mi sorprende come cosa. Finalmente l’Unione Europea si protegge e tutela la sua economia favorendo il made in Europe.

Questi dazi al momento riguardano il cavo ottico bulk, senza connettori. Noi, a differenza che in altri paesi, non ne vendiamo in Europa. Ci occupiamo prevalentemente di soluzioni pre-terminate. Soprattutto perché ci sono già tantissimi fornitori europei che sono tra i più bravi e grandi al mondo. Per ora quindi i dazi imposti non ci toccano. In futuro magari potrebbero espandersi anche ai prodotti finiti e allora saremo coinvolti. Abbiamo comunque una mezza idea di aprire una nostra produzione in Europa, vedremo con il tempo.

Se ti interessano i prodotti Nexconec o vuoi avere più informazioni, contattaci e saremo lieti di aiutarti. Scrivici a info@coeldistribution.it oppure chiamaci al numero 039 578 831

Se vuoi vedere la live da cui è stato estratto l’articolo puoi andare a questi link:

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